“Un uomo influente scaccia un gruppo di bambini che sta giocando, danzando e cantando intorno alla maschera intagliata della Grande Madre. Dopo essere caduto malato, l’uomo consulta un oracolo: agli dei non è piaciuto il suo comportamento, dal momento che i bambini li stavano onorando. L’uomo non capisce, l’oracolo spiega.
Tutto ciò che è prezioso è fragile.
Così è anche la tua vita.”
Passeggiando nel padiglione del Benin, alla Biennale di Venezia, ci siamo imbattuti in questa leggenda apocrifa, raccontata dal curatore Azu Nwagbogu, e nella frase che la riassume.
Ci è piaciuta tanto da sceglierla come titolo della X stagione di Fucina Culturale Machiavelli.
Gli spettacoli e i concerti qui presentati sono stati scelti per comporre un’ode a tutto ciò che è prezioso e fragile.
Tutto ciò che è piccolo, tutto ciò che è nascosto, tutto ciò che è appena nato. La fantasia dei bambini, le cose dello spirito. La gentilezza e le api, la diversità, le case di Pompei, i libri antichi, la diplomazia, un albero che cresce infilando le radici tra le rocce, il pensiero, il lavoro culturale e quello degli insegnanti, la vita umana in un teatro di guerra, una stella che non si sa se sia ancora viva ma la cui luce arriva ancora, il tuo tempo con chi ami o per fare ciò che vale davvero la pena fare. Read More