Durante l’estate 2019, Mosca è teatro di proteste senza precedenti contro il governo di Putin. Tremila persone vengono arrestate, tra queste il giovane ma già popolare attivista Konstantin Kotov. La sua avvocata Maria Eismont si rende subito conto che si tratta di accuse puramente strumentali, per spaventare e dare l’esempio a tanti altri giovani politicamente impegnati.
Nonostante gli sforzi di Maria, l’attenzione dell’opinione pubblica e l’evidente ingiustizia, il tribunale condanna Kotov a quattro anni di carcere. Prima, durante e dopo il processo, seguiamo il lavoro e gli sforzi di Maria, scoprendo lo spietato funzionamento del sistema giudiziario russo, e il clima di repressione imposto a chiunque si azzardi ad alzare la voce contro Putin.